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Lauro: le meraviglie di Castello Lancellotti

dal blog di www.infoirpinia.it


Castello Lancellotti: un castello da fiaba in Irpinia

Lo vedi ergersi maestoso e impettito sul  paese di Lauro, con le sue  torri e mura merlate  a dominare l’area in cui i monti e le colline irpine digradano nella piana che porta a Napoli, e non puoi fare a meno di pensare che sembra proprio  uscito da una fiaba: di quelle in cui re, regine, dame e cavalieri allietavano e appassionavano la nostra infanzia.
Questo accade perché l’attuale edificazione è caratterizzata dalla mescolanza e  convivenza di stili costruttivi  tipici di epoche diverse e lontane tra loro, che da un lato ne testimoniano l’originaria antichità e i radicali interventi succedutisi nel tempo, dall’altro creano quell’inconfondibile effetto che ha reso il castello lauritano un vero  biglietto da visita del turismo irpino, una sorta di cartolina di benvenuto il cui  profilo slanciato e armonioso  campeggia spesso su foto e pubblicazioni. Siete pronti a varcarne la soglia e a immergervi nel passato, a entrare nel più “valdostano” dei castelli d’Irpinia? Andiamo!

Ingresso a Castello Lancellotti

Il magnifico  portale d’ingresso  sotto il quale passiamo, ricalcato sul modello della importante  Porta Nolana a Napoli, e decorato nella sua chiave di volta con le preziose  icone di San Rocco e San Sebastiano, nonché con lo stemma nobiliare dei marchesi Lancellotti suoi illustri proprietari dai quali il castello deriva oggi la sua denominazione, ci suggerisce anche simbolicamente il confine tra la  grande città  e i  misteriosi monti  ai quali fa come da sentinella, intimidendoci ma anche al tempo stesso invitandoci a cominciare la nostra esperienza. Entriamo!

Dentro Castello Lancellotti: testimonianze storiche e intrattenimento elegante

In singolare contrasto con il suo omologo  castello longobardo di Avella  – che è un suggestivo rudere che evoca severa imponenza a poca distanza da qui – Castello Lancellotti, con il suo impeccabile  sfarzo di stampo gotico, rinascimentale e barocco  che ci accoglie un ambiente dietro l’altro, richiama attraverso la sua struttura architettonica e i suoi  sontuosi arredi interni  i fasti della vita di corte delle tante corti che hanno abitato e popolato questo sito nel corso della sua lunga vita, e lo fa un po’ come se le rivedessimo tutte assieme ed in un sol colpo d’occhio: come se fossimo dentro a un grande film in costume.
Così, sfilano man mano sotto i nostri occhi le  scuderie  e la  sala d’armi  con le sue corazze, quella del  biliardo  e infine il magico  salone rosso: un vero museo della vita a palazzo adornato di  panoplie  e illuminato da spettacolari  lampadari, dove possiamo ammirare finanche pregiati finimenti per cavalcature e addirittura vecchie mangiatoie, per l’illusione perfetta di un fantastico viaggio nel tempo.
Non a caso  sale e saloni  di Castello Lancellotti sono spesso la meta di giovani coppie che celebrano proprio qui, tra nostalgia ed austera eleganza in omaggio alla nuova e bella moda, i festeggiamenti della loro unione in  matrimonio.
Ma come si è creato ed alimentato nel tempo questo incanto? Quali sono i motivi di tutto questo? Per capirlo, andiamo ad affrontare ora la  storia di Castello Lancellotti.

Castello Lancellotti: i perché di una storia ormai millenaria

Lauro era già nell’Alto Medioevo un importante  feudo marchesale  proprio grazie al suo castello, edificato in origine dai  Longobardi  quale presidio militare in posizione strategica su quella che era una delle grandi rotte di comunicazione dell’epoca; ma furono i dominatori  Normanni  succeduti ai Longobardi ad elevare il feudo a  contea, facendone oggetto di contesa in molte delle questioni legate all’avvicendamento al potere delle varie  dinastie  avvicendatesi in zona.
Così il castello, dalla sua nascita, è passato dal  principato di Benevento  a quelli di  Salerno  e di  Capua, divenuto possedimento di  Ruggero il Normanno, poi donato a  Roberto Sanseverino  fino al subentro di  Federico II di Svevia; tenuto dai de Beaumont e dai  de Baux  (Del Balzo) conti di Avellino, e dagli Orsini conti della vicina Nola; per finire da ultimo tra gli appannaggi dei  marchesi Lancellotti, il cui nome porta tuttora.
Ma della struttura originaria di Castello Lancellotti non è rimasto più nulla, perché  venne raso letteralmente al suolo  dall’esercito francese, che nel  1799  lo saccheggiò e incendiò del tutto. La sua ricostruzione fu intrapresa soltanto alcuni decenni dopo, e completata nel  1872  ad opera del  principe Filippo Massimo Lancellotti, con tutti i criteri estetici e architettonici di cui abbiamo già parlato e che lo hanno reso l’attrazione che è oggi.

In visita a Castello Lancellotti

Castello Lancellotti torreggia e vi aspetta, ma attenti! Se volete godervi a fondo e senza delusioni il piacere di una visita completa dovete contattare la  Pro Loco Bella Lauro  o l’Associazione Pro Lauro, e farvi comunicare in anticipo i giorni e gli orari di apertura e  fruizione guidata. Dopo di che… a voi il benvenuto a Castello Lancellotti!

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